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Valorizzazione del patrimonio storico–archeologico. Interventi per la fruibilità 

 
Anno: dal 1998 al 2012

Tipo di intervento: Valorizzazione patrimonio storico, architettonico, archeologico e Turismo sostenibile.

Finalità e descrizione del progetto: Tra i progetti strutturali o continuativi sono sicuramente rilevanti:

1 – Sito archeologico di Colombarone

Il sito archeologico di Colombarone può essere considerato un investimento a lungo termine, i cui obiettivi e traguardi si rinnovano di anno in anno.
In ogni bilancio contabile, a partire dal 1998, l’Ente Parco ha destinato una quota delle proprie risorse PTRAP alla valorizzazione e la fruizione di questo importante presidio storico-culturale attraverso le diverse campagne di scavo condotte dal Dipartimento archeologia dell’dall’Università di Bologna, in stretta sinergia con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro e la Soprintendenza Archeologica delle Marche.
Nel 2012, in adesione alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 1370 del 01.10.2012 “Parchi ed aree archeologiche”, cofinanziato dal Servizio Cultura regionale, è stato approvato ed avviato il progetto “Dalla Domus tardo imperiale alla basilica paleocristiana” con affidamento ad una prestigiosa ditta specializzata del lavoro di ricostruzione virtuale del complesso archeologico.
L’attuazione di tale progetto permetterà di accrescere e migliorare sensibilmente la fruibilità e la visibilità del sito archeologico di Colombarone a beneficio di appassionati, studenti e turisti.

 2 – Museo paleontologico di Fiorenzuola di Focara

Nel 2007 l’Ente ha avviato la realizzazione, nei locali della ex sede comunale di Fiorenzuola di Focara messi a disposizione dal Comune di Pesaro, di un Museo paleontologico che raccoglie diverse collezioni di fossili provenienti dal giacimento di Monte Castellaro donate al Parco negli anni.
La collezione del Museo, dedicato allo studioso pesarese Lorenzo Sorbini, è stata implementata con successive campagne di scavo presso il giacimento fossilifero di Monte Castellaro, condotte su autorizzazione della Sovrintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, in collaborazione scientifica con le Università di Urbino e Pisa.
I reperti sono stati studiati da varie Università italiane ed estere per l’eccezionalità della loro conservazione e per la loro importanza in materia di cambiamenti climatici.
Il museo è divenuto oggi una importante struttura per la fruibilità e la promozione dell’area protetta: offre visite guidate per le scuole e per gli appassionati, è oggetto di visite turistiche e di attività di laboratorio didattico nell’ambito dei programmi di educazione ambientale del Parco rivolti a scuole Materne, Elementari e Medie.

Attuazione del progetto:
Sito archeologico di Colombarone:

  • Servizio Cultura Comune di Pesaro
  • Dipartimento Archeologia Università di Bologna
  • Soprintendenza Marche

Sito Paleontologico Monte Castellaro:

  • Università di Urbino
  • Università di Pisa
  • Altair Multimedia Roma
  • Soprintendenza Marche


Altro o curiosità:
1) Il sito archeologico di Colombarone, inserito nella cornice ambientale e paesaggistica del Parco naturale regionale del Monte San Bartolo, si trova in una valle che in età romana era al crocevia tra la strada consolare Flaminia e il diverticolo che la collegava al porto di Vallugola. 
Con il progetto “Dalla domus tardo imperiale alla basilica paleocristiana” (titolo provvisorio) si intende ricostruire virtualmente  il complesso archeologico costituito dalla domus tardo imperiale del III secolo d.C ,  la basilica paleocristiana di San Cristoforo ad Aquilam che si è parzialmente sovrapposta alla domus nel VI secolo d.C. e la pieve che in epoca medievale ha sostituito la basilica. 
Contestualmente sarà riprodotto l’itinerario che i romani percorrevano trasportando le merci dal porto-emporio di Vallugola alla principale arteria di comunicazione tra l’Adriatico e il Tirreno.
Si potrà accedere alla visita multimediale all’interno dell’antiquarium che il Comune di Pesaro ha in corso di realizzazione all’interno dell’ex chiesa di San Cristoforo, ricostruita più a valle nell’Ottocento dopo la demolizione della pieve medievale.
Il progetto comprende anche una sezione dedicata al sito archeologico nel portale del Parco naturale regionale del Monte San Bartolo in cui sarà consultabile la presentazione della visita multimediale.
Il materiale illustrativo sul progetto sarà esposto nel centro visita di Fiorenzuola di Focara e nei centri IAT di Pesaro, Gabicce e Gradara.

2) Il giacimento fossilifero del Monte Castellaro è situato a Nord Ovest della città di Pesaro (Marche, Italia), sul colle Accio, oggi detto S. Bartolo. Su tale collina predomina la punta del Monte Castellaro (m 181 s.l.m.), sormontata da una croce, antico riferimento dei naviganti di giorno.
Il rilievo tra Pesaro e Gabicce è interessato da una falesia viva nella quale l’intensa azione erosiva del mare alla base determina effetti franosi che portano alla luce fossili ben conservati che risalgono a circa 10 milioni di anni fa.

Importo complessivo: 224.501,00 di cui 214.501,00 dal PTRAP e 10.000,00 dal Servizio Cultura Regione Marche