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Come funziona una Banca del Tempo

Una banca del tempo si struttura come un dare e avere di tempo, tempo che ha la funzione di conservare e trasmettere agli altri soci le informazioni quantitative relative allo scambio: chi ha scambiato cosa e in quanto tempo. Tale scelta si accompagna ad un principio di uguaglianza tra le capacità e le competenze dei partecipanti.
Ecco come funziona per sintesi:
il socio A “paga” un’ora al socio B in cambio di un’ora di giardinaggio, la banca accredita un’ora sul conto B e addebita un’ora su quello di A.
Il socio B può quindi spendere un’ora chiedendo in cambio un servizio a tutti i soci e non necessariamente al socio A; potrà quindi chiedere un’ora al socio C per una data competenza ad esempio un’ora per pulizie domestiche. La banca provvederà ad addebitare un’ora sul conto B e ad accreditarla su quello di C.
In questo modo, il totale dei crediti è sempre uguale al totale dei debiti all’interno del sistema.
L’ideale, come in ogni conto corrente, sarebbe quello di rimanere sempre “in pari”, ma le regole non sono così rigide e anche chi è “in rosso” di parecchie ore può continuare a chiedere e scambiare.
Questo perché ciò che conta non è la contabilità ma che lo scambio avvenga, che i rapporti rimangano vivi. E’ lo scambio che tiene in vita la BdT. Lo scambio di tempo è, in prima battuta, scambio di competenze, e le competenze non sono quantificabili. Ma il tempo invece è numerabile, scandito nell’unità di misura: le ore.
Quindi, chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende svolgere, accende un proprio conto corrente depositando ore al posto degli euro. Nel momento in cui la persona chiederà un servizio ad un altro socio pagherà questo servizio emettendo un assegno per le ore richieste e così se sarà lui a rispondere ad una richiesta di un altro socio si vedrà consegnare l’assegno con le ore che lui ha chiesto per il servizio elargito.